Godzilla è una delle prime “entità” ad avermi terrorrizzata da bambina. La definisco entità perchè allora non riuscivo a dare una defininizione e neanche dei contorni precisi a quel bestiolone sputa-fuoco che incontrai per la prima volta sullo schermo del cinemino dell’Oratorio di via Ariberto a Milano. Correvano i primi anni 70 . Non era simile a nulla che conoscessi:… Non era un diavolo, ne’ un lupo, neanche uno squalo. Rumoroso, gigantesco. Non capivo. Ho passato tutto il pomeriggio sotto la seggiolina di legno pieghevole del cinema. Puro mistero scaturito dall’incoscio. Con tanto di cernierone sulla schiena.
Poi mi sono appassionata, ma non in maniera maniacale da collezionista o quantaltro. Mi ha intenerita, lo avrei adottato volentieri. Ho sempre avuto dinosauri e mostriciattoli vari tra le mie bambole preferite. Prendevano tutti insieme il thè e a tutti quanti cambiavo i pannolini…
Nel 2015 il progetto è nato per aiutare un’amica Paola Agostoni a promuovere il libro che aveva appena scritto: ” La fidanzata di Godzilla”. Un romanzo biografico ambientato nella Milano degli anni 80/90. Degli amici si erano fatti confezionare, nello stesso periodo, un bellissimo tappeto rotondo con l’immagine di Godzilla. Ho pensato di unire le cose e organizzare un reading del libro in casa loro e di chiedere ad ogni amico artista di portare una loro opera dedicata al Kaiju atomico. Poi le cose hanno preso un’altra piega e abbiamo optato per presentare il tutto in un locale di Milano, dove potevamo anche mettere musica, ballare e proiettare il video di Cikita Zeta.
La forma era quella Gorziana: ho organizzato/curato altre mostre in passato sempre con la stessa formula: arte contemporanea di qualità fatta da amici, musica, piccole performance… prezzi accessibili, scambio di punti di vista e delle gran pacche sulle spalle (oltre ad un gran culo per mettere tutto insieme). Tutto in una serata.